Avevamo documentato, con un
post ed un
video, lo stato di abbandono e degrado in cui versa una struttura situata a quota 750 mslm nel territorio che un tempo fu sede della Stazione Inferiore della Seggiovia del Vesuvio. Ingannati dalla location, dalla presenza di una carrozzina biposto della vecchia seggiovia e dalle poche informazioni trovate in rete, avevamo erroneamente attribuito a tale struttura un ruolo che non le competeva. Grazie alle segnalazioni di alcuni attenti lettori e conoscitori del Parco del Vesuvio abbiamo approfondito la questione: quella che pensavamo fosse proprio la Stazione Inferiore della Seggiovia era in realtà la sede di un bar ristorante chiamato Incantesimo. Purtroppo della seggiovia e della sua stazione, situata a pochi metri dal bar ristorante in questione, sembra non sia rimasta traccia. Scomparsi i piloni, abbattuta la stazione, cancellato dalla vegetazione il vecchio sentiero che seguiva il percorso delle seggiole, restano solo poche foto a testimoniare il fascino di un’opera semplice ed allo stesso tempo efficace. Il locale, datato 1909, che fu sede della Stazione Inferiore della Seggiovia, svolse in precedenza il ruolo di sede della Funicolare Vesuviana. Sopravvissuto alle eruzioni vulcaniche del 1929 e del 1944, nel luglio del 1953 fu nuovamente aperto al pubblico modificato nella sua struttura, solo parzialmente, con l’aggiunta di un livello superiore
. La seggiovia terminò la sua attività nel mese di settembre del 1984 quando un fulmine, colpendo un cavo, la mise fuori uso. Nel 1991 passò nelle mani della Regione Campania. Su progetto dell’architetto Nicola Pagliara si cominciò la costruzione di una nuova funicolare. Nei fatti questa avrebbe dovuto sostituirsi alla stessa seggiovia e consentire nuovamente l’accesso diretto dei turisti al Gran Cono. L’appalto per la realizzazione dell’opera fu vinto dall’Ansaldo trasporti di Napoli e dalla Ceretti-Tanfani di Milano. Vi lavorarono in subappalto anche alcune cooperative locali, dell’Emilia Romagna e del Veneto. Il manufatto, un tempo sede della Stazione Inferiore della Seggiovia fu così demolito, i piloni, appoggi per i cavi d’acciaio cui erano ancorate le seggiole, rimossi, alcuni locali del “Bar Ristorante Incantesimo” utilizzati, dalle ditte appaltatrici, a servizio dello smantellamento della vecchia stazione. La funicolare rimane ad oggi un’opera incompiuta: lo sconfinamento, per la costruzione della Stazione Superiore, di una decina di metri appena, nel territorio di Torre del Greco con il successivo intervento degli ambientalisti decretò l’arresto dei lavori. Rimangono una profonda cicatrice di cemento, in parte coperta dalla vegetazione e dai rovi, che corre lungo il fianco della montagna e che avrebbe dovuto ospitare i binari; una orribile base in cemento che nasconde alla vista la struttura di arresto delle carrozze e sulla quale sarebbe dovuta sorgere la nuova stazione della Funicolare e due grossi piloni utilizzati a supporto della teleferica costruita per il trasporto dei materiali a monte. Nel frattempo il bar ristorante Incantesimo, in esercizio grazie al flusso di turisti assicurato dalla seggiovia, assisteva, probabilmente, ad una progressiva riduzione della clientela e chiudeva nel 1998. Da allora la struttura risulta abbandonata e pericolosamente aperta a chiunque voglia curiosare. Come unica testimonianza dello splendore del passato, una carrozzina biposto giace in un angolo dimenticata ed in parte vandalizzata. Fine ingrata per la sola traccia concreta del primo impianto biposto a seggiole mobili d’Italia.
Qui è disponibile una ricca galleria fotografica.