lunedì 15 aprile 2013

Ritrovata la scultura di Iacomino!

Nel primo post del 2013, dal titolo "Che fine ha fatto la scultura di Iacomino" (leggi qui), avevamo segnalato la sparizione della scultura in vetroresina dai giardinetti di Via Plinio, a due passi dai porticati. L'altro giorno l'amara scoperta!
L'opera in vetroresina, dal titolo "Correre respirare vivere", si trova all'interno del muro perimetrale della clinica privata Park Hospital, giusto alle spalle della sua collocazione originaria.
In un'area degradata, tra muri imbrattati, rifiuti ed erbacce, la scultura, concepita dall'artista Paolo Iacomino, giace coricata su di un fianco, mentre il grande cerchio è appoggiato ad un albero. Anziché essere custodita in un deposito comunale, come era lecito aspettarsi, è stata gettata lì, manco fosse il peggior rifiuto! Di certo l'artista porticese non avrebbe mai immaginato che la sua creatura potesse fare quest'ignobile fine. 

5 commenti:

  1. E' semplicemente vergognoso. Ormai l'inciviltà regna sovrana bisogna solo rassegnarsi... è finita.

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    1. Non dobbiamo rassegnarci al degrado che stringe come in una morsa il nostro paese. La denuncia è un'utilissima arma per risvegliare le coscienze sopite dei nostri amministratori.

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  2. Che vergogna!!!
    Ma che razza di esempi sono questi per le nuove generazioni? Una scultura che per tanti anni ha occupato una posizione di rilievo lungo la via Plinio gettata fra i rifiuti.
    Sono davvero indignato.

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  3. Bisogna lottare continuamente su tutto. Il bello suscita invidia nelle persone ignoranti, bisogna abituare la gente alle cose belle, ma de queste parti sembra una impresa assai ardua... Personalmente non andavo "pazzo" per quella scultura, ma certo, mai mi sarebbe venuto in mente di disfarcela gettandola come un rifiuto abbandonato. Le persone rendono un posto accogliente o degradato, siamo solo fortunati che la natura ha fatto di tutto per rendere questo territorio unico, poi è arrivato l'uomo che ha fatti l'impossibile per renderlo brutto ed invivibile...

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  4. Ma lottare su cosa? Qui ci vuole una rivoluzione altro che singole lotte. Il problema non è l'abitudine al bello, ma l'assoluta mancanza di cultura. Una rivoluzione culturale, ecco cosa ci vorrebbe. Chiedo troppo?

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