mercoledì 12 ottobre 2011

La Castelluccia ... la storia continua


In un paese dove si attende sempre che le cose cadano dall’alto o dove si spera che a muoversi sia sempre prima qualcun altro, non sembra vero che in una bella domenica d’autunno mentre i più si sollazzano al mare, un volenteroso gruppo di escursionisti decida di ripulire un sentiero del Vesuvio.
Il gruppo di sei persone, tre soci CAI, due della sezione di Caserta e uno di quella di Piedimonte Matese, due cittadini di San Sebastiano e uno di Massa di Somma, decidono di dare nuove chances alla Castelluccia, area rurale limitrofa all’alveo Molaro, nel territorio di Massa di Somma. La stessa zona che lo scorso agosto è stata devastata da un incendio doloso, durato per ben quattro giorni e che ha richiesto un ingente intervento di uomini e mezzi per essere domato.
Il valore simbolico rappresentato dal luogo, il terreno demaniale e la bella giornata, meritavano senz’altro la faticaccia. Quindi, mentre la comunità dei sindaci del Parco si arrovella se fare o meno una gara automobilistica sul Vesuvio, sei normali cittadini, armati esclusivamente di falcetti, roncole, forbici e tanta buona volontà, hanno affrontato il ripido sentiero che dalla campagna, circostante Via Gramsci e Via Panoramica Fellapane, si inerpica fin su, nel bosco sommano.
Il sentiero, di notevole interesse e bellezza, era da anni invaso da una folta vegetazione, in prevalenza rovi, sterpi e cannucce ma incominciavano a spuntare anche i primi alberelli. L’importanza di tale sentiero sta nel fatto che una volta liberato avrebbe potuto condurre ovunque attraverso la sentieristica del Parco Nazionale e senza toccare più asfalto.
È successo, che proprio mentre cercavano un accesso più comodo al sentiero, c’è stata la scoperta di una piccola ma pericolosa discarica di eternit e d’altro materiale edile, in un terrazzamento poco più a monte degli splendidi vigneti di caprettone, piedirosso e catranesca che circondano le pendici del Somma. La discarica è stata segnata col GPS e fotografata, per denunciarne la presenza al vicino ufficio dell’Ente Parco. Nel giro di una settimana gli agenti del Corpo Forestale della stazione di San Sebastiano, hanno rilevato l’emergenza e individuato il proprietario del fondo, al quale è stata intimata la bonifica della zona, non essendo questa recintata, e quindi, per legge, sotto la responsabilità del padrone della particella.
La giornata si è conclusa con i tre quarti del sentiero ripuliti, con la promessa di portare a termine il lavoro quanto prima e permettere la pubblica fruizione del territorio.

7 commenti:

  1. Gaetano mi sono permesso di usare la tua foto, spero non ti dispiaccia. Anzi vorrei usarla anche per l'articolo che ne scaturirà per il Mediano. Spero che per te non sia un problema, inoltre pensavo che per la foto potrei menzionare come fonte questo blog, infatti vorrei lasciare tutti nell'anonimato per le ragioni che già sapete. Un saluto e a presto

    RispondiElimina
  2. Non mi dispiace affatto Arn@u, anzi. Un abbraccio
    Gaetano

    RispondiElimina
  3. Ormai ci è rimasto un piccolo tratto da ripulire. Ed è probabile che alla prossima "spedizione pulitiva" partecipino altri giovani volenterosi, che sono venuti domenica 9 sui sentieri 8 e 9!
    Quanto alla discarica di amianto, mi auguro che il proprietario del fondo provveda, entro tempi brevi, a smaltire LEGALMENTE le lastre.

    RispondiElimina
  4. http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=15013
    Questo è il link dell'articolo
    Mi confermate la vostra presenza per domenica? Il Somma c'attende!

    RispondiElimina
  5. Per quanto mi riguarda, ti confermo la mia presenza all'escursione di domenica 16 ottobre. Hai già in mente a che ora partire? E nello specifico, come si chiama il sentiero che percorreremo?

    RispondiElimina
  6. Percorreremo il sentiero del Parco n°3. Arriveremo sul Monte Somma (Punta Nasone 1.131 mslm/600 m di dislivello) 11 km totali di percorso ad anello.
    Pensavo di partire presto, verso le 8/8:30max ma attendo notizie dalle due amiche di Salerno che saliranno con noi, comunque, con l'orario, stiamo là, non varierà di molto per la lunghezza dell'escursione. L'attrezzatura sarà quella di sempre, considerando una giornata come domenica, magari meno fredda e più umida. Privilegerei l'impermeabile non tanto per la pioggia, al momento non prevista, ma per le fronde bagnate, se avete le ghette, meglio!In cima ci sarà anche un bel po' di vento. Riassumendo, vestiario a cipolla, colazione a sacco, forbici da pota e spirito d'avventura. Ci sentiamo telefonicamente domani sera. Ciau

    RispondiElimina
  7. La "Castelluccia" è finalmente praticabile nella sua interezza. Domenica 16 Ottobre, armati di forbici e roncola, ci siamo concentrati nel tratto finale del sentiero, liberandolo da rovi e canne, che ne impedivano il passaggio. Con tre distinte operazioni pulitive, che si sono susseguite in queste settimane, siamo riusciti nell'impresa di rendere di nuovo fruibile questo splendido sentiero. Adesso non resta che...viverlo :-)

    RispondiElimina