Ritornare a vivere i sentieri del parco. E’ questo l’obiettivo che ci siamo posti e sul quale è ormai da un po’ che discutiamo. Siamo un gruppo di liberi cittadini, neanche tutti vesuviani, che hanno in comune l’amore per la natura ed un sogno ambizioso. Il sogno è quello di ridare decoro e splendore ai sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio. Non tutti a dire il vero sono in stato di abbandono; di certo non quelli maggiormente praticati, per i restanti la situazione è davvero pessima. L’abbiamo constatato domenica 25 settembre percorrendo il sentiero della Castelluccia che da Massa di Somma consente di raggiungere direttamente il sentiero numero 3 quello noto come “Il Monte Somma” , per intenderci. Si tratta di un sentiero recentemente interessato da un importante incendio (cfr. post: Il Monte Somma in fiamme! e Il Monte Somma brucia ancora!) che ne ha devastato, in parte, la vegetazione mandando in fumo anche molti dei lavori di adeguamento e di bonifica messi in atto negli anni passati. Al di là dell’incendio di cui ancora ne è impregnata l’aria e la terra resta l’abbandono. Dispiace tutto questo in modo particolare, non solo per la bellezza del sentiero in grado di regalare scorci su Napoli e d’intorni davvero unici, ma anche per la sua importanza. Si tratta infatti di un sentiero strategico , in grado di condurre, partendo da Massa Di Somma o da San Sebastiano al Vesuvio, al sentiero numero 3 e da qui a qualsiasi altro sentiero del parco senza mai toccare asfalto. In un sopralluogo effettuato qualche settimana prima si era constatato come la parte superiore del tracciato, approssimativamente intorno quota 500, fosse completamente chiusa impedendo di avanzare oltre. E’ bastata una rapida chiacchierata per decidere di intervenire armati di pale, forbici e macete. Così da domenica 25 è possibile percorrere la Castelluccia fino a quota seicento. Il sentiero è stato fino a questa altezza completamente ripulito, molti dei rovi rimossi ed è stata riaperta la via che prima era sbarrata dalla vegetazione. Adesso non resta che completare l’opera ripulendo il tratto finale, mettendo a posto quello che resta della palizzata realizzata anni addietro ed in parte incenerita, e riaprendo il collegamento con il sentiero numero 3. Un paio di settimane al massimo ed il lavoro sarà completato. Saranno segnalate e si spera vengano subito rimosse anche alcune lastre di eternit accumulate nella parte iniziale del percorso (cfr. La mappa delle discariche). Non resterà poi che viverla la Castelluccia: praticare il sentiero con frequenza farà si che la vegetazione non se ne impossessi nuovamente ed allo stesso tempo ne tutelerà la conservazione.
Purtroppo quello della manutenzione dei sentieri del parco è un problema vecchio e spinoso datato 2007 e seguito al fallimento della cooperativa “Vesuvio, Natura e Lavoro” che se ne occupava. I continui tagli prodotti dalle leggi finanziarie al Ministero per l’ambiente hanno fatto il resto creando seri problemi all’Ente Parco. La nostra azione spontanea, che ha visto anche la partecipazione di due cittadini di Villaricca, sta solo a dimostrare che in fondo basta crederci per poter cambiare nel piccolo molte delle cose che non vanno e che invece potrebbero andare. Chiunque voglia collaborare con noi alle prossime “Spedizioni Pulitive nel Parco” può farlo inviandoci una e-mail all’indirizzo del blog o lasciando un commento a questo post. Intanto stiamo organizzando una passeggiata lungo i sentieri del “Trenino a Cremagliera” e del “Fiume di Lava” per domenica 9 ottobre aperta a chiunque voglia partecipare. Per i dettagli rimando ad un successivo post.
Di seguito i link dei filmati realizzati domenica che raccontano a tratti della nostra spedizione pulitiva: video1, video2, video3
Foto del tracciato fornita da: Ciro Teodonno
Grande lavoro mio caro n@po! Ma non dimentichiamo di terminare la pulizia del sentiero, basta poco per portare a termine la nostra piccola impresa, sperando che questa sia solo la prima di nuove esperienze, simili per risultato e partecipazione. Belli i video, li ho già condivisi su FB!
RispondiEliminaA presto
Innanzitutto mi complimento con Oce@no per l'articolo postato, che descrive in maniera chiara ed esaustiva quanto da noi fatto domenica 25. Il titolo è geniale!
RispondiEliminaE'stata una giornata memorabile, siamo riusciti con pochi attrezzi manuali a liberare un tratto di sentiero completamente chiuso dalla vegetazione. Nel corso della giornata abbiamo anche raccolto i rifiuti sul nostro cammino, riempendo un bustone. Non vi nascondo che sono tornato a casa stremato per il lavoro, ma soddisfatto per quel che avevo/avevamo fatto.
Nei prossimi giorni, come anticipato nel post e nel commento di Arn@u completeremo l'opera di pulizia.
Anch’io sono tornato a casa stanco, avevo le braccia piene di graffi e le mani piene di vesciche. Ero però soddisfatto, di quella soddisfazione che ho avvertito tornando a casa dopo una cima impegnativa o dopo le mie lunghe camminate lungo il Camino de Santiago. E’ stata la soddisfazione di aver portato a termine una piccola grande impresa ma allo stesso tempo, quella di averla fatta in compagnia di persone fortemente motivate. Non sono abituato a mostrare i miei sentimenti, ho l’abitudine di mostrarmi sempre guascone e vanesio e facilone, remore di un’educazione all’antica ma domenica mi sono commosso, l’ho fatto nell’intimo della mia anima, quando a casa rimettendo a posto gli attrezzi, pensavo al bello di quell’azione. Sono stato purtroppo abituato a un mondo che non dà mai niente per niente, anche quando quel qualcosa potrebbe esser utile a sé stessi. Domenica, in compagnia di N@po, Oce@no, Armando, Corinne, Claudio e ovviamente la piccola Prisca, sarà il più bel ricordo di quest’autunno; anzi, spero di rinnovarlo per la definitiva apertura del sentiero e di altre imprese di questo tipo!
RispondiEliminaGrazie!
Dalle ultime notizie fornite da Arn@u sembra che la Forestale, in seguito da una segnalazione dello stesso, abbia rimostto le lastre di eternit trovate lungo il sentiero della Castelluccia.
RispondiEliminaQuesta è davvero una bellissima notizia !!
E' necessaria una verifica, o ci fidiamo e rimuoviamo il sacchetto messo sulla mappa dei rifiuti?
Va cuoncio cuoncio uomo dall'oce@nica speranza! L'eternit è ancora lì! Sembra infatti che il Corpo Forestale dello Stato abbia solo effettuato il riscontro, grazie alla traccia GPS, ora sta cercando il proprietario del fondo per capire se ce l'ha messo lui o se gli hanno fatto 'sto bel regalino. Comunque domani vado in paese per cercare di strappargli qualche informazione, ah! Se fossi 'na bella femmena!
RispondiEliminaOps scusami Arn@u ogni tanto dimentico di essere in Italia. Qui prima che una cosa si faccia passano anni fra indagini e "scaricabarili" vari. Noi siamo un pò più "frettelli" :-)
RispondiEliminaPurtroppo è così, oggi non sono riuscito ad andare dai "forestali" sto infatti seguendo un'altra "traccia" per un articolo molto difficile da realizzare. Hai comprato i tarallucci per domenica?
RispondiEliminaAncora no, aspettavo di sapere se devo prenderli anche per te..ehehehe
RispondiEliminaNon vorrei trarre anzitempo le conclusioni, ma credo che le lastre siano state depositate lì da uno dei proprietari dei terreni coltivati. Non è pensabile che un forestiero, con tante zone franche (vedi Ponticelli), venga a scaricare i rifiuti pericolosi in pieno Parco Nazionale. E poi ricordiamoci che all'ingresso del sentiero ci sono due sbarre, la prima spesso aperta, ma la seconda sempre chiusa.
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