Il 10 dicembre 2010 la
“Parrocchia di San Sebastiano Martire” richiedeva al comune di San Sebastiano al
Vesuvio la cessione in diritto di superficie di un’area di circa 6000 mq per la
realizzazione di un complesso parrocchiale composto da: Chiesa, Casa Canonica,
Opere di ministero pastorale e strutture all’aperto per attività di formazione
e ricreazione dei giovani. La richiesta trovava accoglimento nel Consiglio
Comunale del 28 dicembre dello stesso anno (vedi post). Durante la seduta si decise di concedere
alla Parrocchia di San Sebastiano Martire, "in diritto di superficie gratuito", un’area
di 5400 mq localizzata nell’attuale Parco Urbano di via Panoramica Fellapane. L’ufficializzazione è avvenuta nel mese di
maggio dell’anno in corso con la stesura di un atto notarile che, di fatto,
sancisce la cessione. Tre anni il limite fissato per l'inizio dei lavori subordinato al rilascio del permesso a costruire ed al parere degli Enti preposti alla tutela del territorio.
Il Parco e l'Auditorium - Purtroppo, il destino del Parco Urbano, lasciato completamente all'abbandono negli ultimi anni, in particolare nella sua parte alta, è segnato. Eppure si
tratta di un polmone verde di grande valore, situato alle pendici del Vesuvio
in pieno Parco Nazionale, con essenze arboree trascurate, ma pregiate,
concentrate in particolare nei terrazzamenti superiori che saranno smantellati
per far posto al cemento del nuovo complesso edilizio parrocchiale.
Il Consiglio Comunale giustificò la cessione facendo leva sui vantaggi che la cittadinanza avrebbe avuto dalla costruzione di un Auditorium che, si diceva, fosse messo completamente a disposizione dei giovani e dei cittadini. In realtà si apprende che l’auditorium e/o teatro e le strutture all’aperto "saranno concesse al Comune di San Sebastiano al Vesuvio un solo giorno a settimana e dal giovedì alla domenica dell’ultima settimana di settembre esclusivamente per finalità istituzionali e su richiesta dello stesso Comune. Le attività dovranno rispettare la specificità del luogo ed il loro programma comunicato al Parroco almeno trenta giorni prima".
Il Consiglio Comunale giustificò la cessione facendo leva sui vantaggi che la cittadinanza avrebbe avuto dalla costruzione di un Auditorium che, si diceva, fosse messo completamente a disposizione dei giovani e dei cittadini. In realtà si apprende che l’auditorium e/o teatro e le strutture all’aperto "saranno concesse al Comune di San Sebastiano al Vesuvio un solo giorno a settimana e dal giovedì alla domenica dell’ultima settimana di settembre esclusivamente per finalità istituzionali e su richiesta dello stesso Comune. Le attività dovranno rispettare la specificità del luogo ed il loro programma comunicato al Parroco almeno trenta giorni prima".
Il sondaggio - Dell’attuale Parco Urbano rimarrà così solo la parte inferiore. E i
cittadini cosa ne pensano? Concordano con la cessione a titolo gratuito di una sua consistente area, con la finalità di realizzare un complesso parrocchiale?
In fondo, è davvero questa un’opera necessaria? Nel tentativo di saggiare l’opinione
cittadina in merito, lanciamo un nuovo sondaggio che rimarrà, nella barra
laterale, attivo fino al 31 dicembre.
Io penso che non sia giusto dare gratuitamente tutto quello spazio alla chiesa, anche perchè non se ne sente proprio il bisogno di un'altra chiesa. Però devo anche dire che il comune e il sindaco non si sanno prendere cura della villa, che ormai è andata allo sfascio. Ormai non solo la villa, ma tutta san sebastiano è abbandonata a se stessa...non sono più i tempi di una volta.
RispondiEliminaLa parte alta del parco urbano è stata abbandonata il giorno stesso in cui in consiglio comunale approvava la cessione gratuita di 1/3 del suolo in favore della Chiesa. La parte bassa, invece, è stata oggetto d'interventi minimi di manutenzione...giusto i mesi estivi in cui svolge, guarda caso, la rassegna cinematografica. Noi, che abbiamo vissuto il parco (o villa comunale) nei suoi anni migliori, non avremmo mai voluto vederlo ridotto in quelle condizioni penose e, sopratutto, perderne una parte consistente in favore di una nuova chiesa, che chissà quando vedrà la luce.
RispondiEliminaio sono indignata per questa cessione gratuita alla chiesa, senz atener minimamente conto delle esigenze dei cittadini. innanzitutto l'italia è un paese laico,e non vedo perchè l'unico spazio verde comunale per i cittadini debba essere ceduto alla Chiesa,che di soldi ne ha fin troppi per acquisire terreni e costruire. Ma poi in un paese di 10mila abitanti,con un santuario così bello non si sentiva proprio la necessità di una nuova costruzione che toglierà a noi cittadini uno spazio verde. Lo stesso spazio in cui sono cresciuta e che ora è diventato una pattumiera. Questa amministrazione mi delude sempre di più, sono veramente indignata. Penso che il vecchio sindaco, vedendo quello che stanno combinando i suoi parenti,si rivolti nella tomba,come noi cittadini ci rivoltiamo lo stomaco quando camminiamo per il nostro paese.
RispondiEliminaTutto sommato O. ha ragione: l'Italia è un paese laico (o dovrebbe esserlo) e le stesse opportunità andrebbero assicurate alla pluralità di enti religiosi presenti sul territorio. Se i Testimoni di Geova volessero una spazio per professare il loro credo dubito che riceverebbero lo stesso trattamento ricevuto dalla Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaE' evidente che se l'Amministrazione Comunale riteneva necessario cedere parte della Villa per impossibilità gestionali, una manifestazione pubblica di interesse sarebbe stata la via più lecita. Insomma uno stravolgimento del Parco Urbano, anche se per opere di "interesse collettivo", non è visto da me di buon occhio.Di per se il Parco Urbano è già un'opera di interesse collettivo e come tale andrebbe preservata e valorizzata. Siamo in pieno Parco del Vesuvio, in un territorio reso sensibile dalla presenza del Vulcano. Non c'è altra via da perseguire se non quella di smantellare i terrazzamenti del Parco ed aggiungere nuovo cemento? E poi perchè accettare passivamente l'imposizione della Chiesa riguardo l'assegnazione di uno spazio da parte del Comune? " O ci date il suolo gratuitamente oppure non costruiamo la chiesa qui a San Sebastiano" è un discorso che non mi piace. Insomma, un'altra area nel Paese poteva facilmente essere individuata, magari anche più centrale. Di certo il costo del suolo sarebbe stato irrisorio, soprattutto se rapportato a quello dell'opera, e senza dubbio sostenibile dalla Curia.
Questa notizia indigna anche me. So che è tardi ormai, ma mi viene da urlare: "Giù le mani dal Parco Urbano!"
RispondiEliminauna chiesa sarebbe un doppio danno
RispondiElimina- erariale perché gli edifici religiosi non pagano l'imposta sugli immobili (mentre un edificio non religioso costruito da privati la pagherebbe)
- ambientale per la inevitabile strage di vegetazione che una nuova costruzione comporterebbe
ciò di cui si avrebbe bisogno e che varrebbe il sacrificio di una certa parte di vegetazione, è una biblioteca seria, con una base piccola, ma alta diversi piani, in modo da non dover uccidere troppe piante. tutti i paesi civili hanno una biblioteca
da punto di vista naturalistico, sarebbe meglio lasciare le cose così come stanno: le piante hanno creato un habitat entrando in simbiosi le une con le altre, si è creato un ambiente favorevole alla proliferazione della vita vegetale. Pensate ai primi giorni dell'inaugurazione, con i viali assolati e privi d'ombra, lasciamole vivere
i cittadini potrebbero comunque godere di questo polmone verde. in che modo? costruendo, in maniera accorta e a minimo impatto ambientale, dei percorsi tra la vegetazione SENZA UCCIDERLA, che si snodino tra le piante (dei tunnel in plexiglass ad esempio). pensate che meraviglia!!! tutti ce la invidierebbero
naturalmente occorrerebbe una architettura ingegnosa, mentre i comuni di solito sanno solo buttare i soldi in cemento e distruzione della flora, o mostrarsi proni confronti della chiesa
Io credo che molti pipistrelli si siano stabiliti nel parco, dobbiamo ad essi se questa estate ha visto assai meno zanzare, per una volta tanto, non vandalizziamo la natura ma troviamo il modo di conviverci
una chiesa sarebbe un doppio danno
RispondiElimina- erariale perché gli edifici religiosi non pagano l'imposta sugli immobili (mentre un edificio non religioso costruito da privati la pagherebbe)
- ambientale per la inevitabile strage di vegetazione che una nuova costruzione comporterebbe
ciò di cui si avrebbe bisogno e che varrebbe il sacrificio di una certa parte di vegetazione, è una biblioteca seria, con una base piccola, ma alta diversi piani, in modo da non dover uccidere troppe piante. tutti i paesi civili hanno una biblioteca
da punto di vista naturalistico, sarebbe meglio lasciare le cose così come stanno: le piante hanno creato un habitat entrando in simbiosi le une con le altre, si è creato un ambiente favorevole alla proliferazione della vita vegetale. Pensate ai primi giorni dell'inaugurazione, con i viali assolati e privi d'ombra, lasciamole vivere
i cittadini potrebbero comunque godere di questo polmone verde. in che modo? costruendo, in maniera accorta e a minimo impatto ambientale, dei percorsi tra la vegetazione SENZA UCCIDERLA, che si snodino tra le piante (dei tunnel in plexiglass ad esempio). pensate che meraviglia!!! tutti ce la invidierebbero
naturalmente occorrerebbe una architettura ingegnosa, mentre i comuni di solito sanno solo buttare i soldi in cemento e distruzione della flora, o mostrarsi proni confronti della chiesa
Io credo che molti pipistrelli si siano stabiliti nel parco, dobbiamo ad essi se questa estate ha visto assai meno zanzare, per una volta tanto, non vandalizziamo la natura ma troviamo il modo di conviverci
Nel giro di 12 ore il fronte dei Sì è aumentato in maniera esponenziale, passando da una manciata di voti a quasi 70!!! Una pioggia esponenziale di voti, che fa riflettere. Il mondo cattolico si è mosso in massa? Uomini, donne e bambini sono stati "assoldati" dalla parrocchia di San Sebastiano al Vesuvio per sovvertire il risultato del sondaggio? Domande più che lecite.
RispondiEliminaviva la chiesa
RispondiEliminaRingraziamo Dio e la Santa Chiesa di S.Sebastiano per il tanto bene che riceviamo .
RispondiEliminaTanti i nostri figli salvati dalla droga, dal malaffare e da tante tante ferite .
La nuova chiesa è una esigenza, chi frequenta vede la partecipazione di migliaia DI PERSONE , ed ancor più attesa DA ANNI dal popolo santo di Dio che è in San Sebastiano e che vede giovani, famiglie e adulti . Non si contano i gruppi parrocchiali , di servizio ai poveri e le innumerevoli attività per il bene comune . Grazie a Dio.
Vogliamo bene tutti ...nessuno escluso ....!
Il Popolo santo di Dio che è in San Sebastiano
Vabbè dite quello che volete ma anche secondo me si poteva trovare un luogo alternativo. Io frequanto la chiesa ed onestamente questa impellente esigenza non la vedo.
RispondiEliminaRingraziamo Dio per il dono che il Comune di S.Sebastiano ha fatto alla Chiesa e a tutti noi cittadini.
EliminaIl Popolo santo di Dio che è in San Sebastiano
Io ringrazierei chi ha creato per i cittadini quel bellissimo parco. Se la Chiesa avesse voluto avrebbe potuto utilizzarlo così com'è , come del resto hanno fatto i residenti e non solo in questi anni. Chiaramente dopo una bella opera di recupero cui la stessa avrebbe potuto contribuire. Temo che gli amministratori proprio per la prospettiva Chiesa abbiano ulteriormente lasciato "morire" il Parco e questo è vergognoso.
Elimina