San Sebastiano al Vesuvio perde il titolo di "comune riciclone"
Ogni anno Legambiente premia i comuni italiani più virtuosi nella gestione del ciclo dei rifiuti, assegnandogli l'ambito riconoscimento di "comune riciclone". In occasione della XIX edizione i parametri di valutazione sono diventati più rigidi. La percentuale di raccolta differenziata da superare per l'anno 2011 per accedere alle graduatorie dei comuni ricicloni d’Italia è stata, infatti, alzata al 65%. Si tratta dell’obiettivo che la legge italiana ha previsto per l’anno in corso. Nello specifico l'art. 205 del D. Lgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale) fissa in almeno il sessantacinque per cento la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 31 dicembre 2012. La Giuria di "Comuni Ricicloni" - composta da rappresentanti di Legambiente, Anci, Fise Assoambiente, FederAmbiente, Conai, Cial, CoRePla, CoReVe, Comieco, Ricrea, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori, Centro di coordinamento RAEE, Rifiuti Oggi, Achab Groupe Assobioplastiche - non ha fatto altro che anticipare la legge per rimarcare che il riconoscimento è un premio all’eccellenza.
Dalla lettura del rapporto annuale, stilato da Legambiente, scopriamo che sono 1123 i comuni virtuosi italiani che si meritano l’appellativo di “riciclone”, e sono ripartiti in questo modo: 998 al Nord, 59 al Centro e 66 al Sud. Se a questi aggiungessimo gli altri 365 comuni, che hanno rispettato l’obiettivo di legge del 60% di raccolta differenziata, arriveremmo a contare quasi 10 milioni di cittadini, col cui contributo, si recuperano materiali da destinare alla produzione di nuovi beni e si abbattono emissioni di gas climalteranti. Se la soglia minima di raccolta differenziata finalizzata al recupero, è la condizione per essere considerato “riciclone” da Legambiente, la classifica viene determinata dall’Indice di Buona Gestione che rappresenta l’insieme di azioni intraprese dal comune per governare i rifiuti prodotti dai cittadini: viene considerata la produzione totale di rifiuti pro capite (e quindi le azioni di riduzione), la separazione di rifiuti pericolosi, i metodi di raccolta e l’efficienza del sistema. In poche parole: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del servizio.
Spulciando la classifica dei comuni del Sud Italia con una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, scopriamo con amarezza che San Sebastiano al Vesuvio non è presente e, pertanto, non può fregiarsi più del titolo di "comune reciclone", in quanto la percentuale di R.D. per l'anno 2011 si è fermata al 60%. Insomma, per pochi punti percentuale, 5 per l'esattezza, l'ambito riconoscimento non è stato assegnato. La macchina della differenziata deve essere oleata di continuo per funzionare alla perfezione e garantire risultati soddisfacenti. Giusto per fare un esempio, la comunicazione alla cittadinanza dell'estensione della raccolta differenziata ai piatti e ai bicchieri monouso in plastica, di cui ci siamo occupati ampiamente in un post, è stata fatta con grande ritardo da parte dell'amministrazione e si è limitata solo a qualche affissione sulle plance comunali...decisamente troppo poco.
Eppure, sarebbe bastato poco per incrementare la raccolta differenziata e giungere al 65%. Il cartello installato in Piazza Belvedere e aggiornato di tanto in tanto (la foto è stata scattata il 25.07), indica una percentuale di raccolta differenziata pari al 58%, decisamente troppo bassa rispetto ai valori registrati nel recente passato. E'molto probabile che il 2012 sia chiuda come l'anno precedente se non peggio!
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