sabato 13 luglio 2013

Compostaggio domestico, al via le prime sperimentazioni

Il compostaggio domestico è un processo naturale che a partire dalla sostanza organica presente nella frazione umida dei rifiuti della nostra cucina, nei rifiuti dell'orto e del giardino, consente di ottenere il compost, un prodotto utile per fertilizzare la terra. Il vantaggio è duplice, da un lato si riduce la quantità di rifiuti da inviare  in discarica o inceneritore, dall'altro si ottiene un ottimo fertilizzante.
Con questi buoni propositi partirà nel comune di Pollena Trocchia una sperimentazione con lo scopo di distribuire, ad un campione di cinquanta cittadini, dei kit di compostaggio domestico. Tali kit consentiranno il compostaggio di alcune tipologie di rifiuti alimentari e sfalci di potatura al fine sia di produrre fertilizzante per giardino, che di ridurre la quantità di rifiuti da raccogliere e smaltire. I cittadini residenti nel comune di Pollena Trocchia interessanti all'iniziativa ed in possesso di un giardino, potranno richiedere il kit  ed il relativo manuale d'uso compilando l'apposito modulo presente sul sito del comune (clicca qui) o ritirandolo presso gli uffici comunali. Purtroppo rimane poco tempo per avanzare la richiesta, il termine scade il 15 luglio.  
Quella di sensibilizzare i cittadini all'uso della compostiera domestica è un'ottima idea che andrebbe estesa agli altri comuni del vesuviano. L'uso di tali kit, in ogni caso, allevia, ma non risolve il problema della frazione umida dei rifiuti urbani e degli scarti verdi. A trarne beneficio, sono infatti i soli cittadini possessori di giardini che possono poi riutilizzare il compost prodotto. Per tutti gli altri c'è il problema di cosa farne del compost ed anche di dove, in mancanza di uno spazio verde, collocare la compostiera mettendosi al riparo da insetti e stani olezzi. A questo punto ritorna la questione dei siti di compostaggio comunale. Perchè i comuni non si consorziano in modo da creare dei propri siti di compostaggio? Non c'è possibilità di guadagni dalla vendita del compost o non ci sarebbe un considerevole risparmio nell'utilizzarlo per la gestione del verde urbano?  Più volte questi interrogativi sono stati posti anche qui a San Sebastiano al Vesuvio in sede consiliare, considerando che la frazione organica dei rifiuti della cittadina vesuviana è inviata in Sicilia, ma la realizzazione del sito resta ancorata a poco fruttuose parole.
C'è un ultimo, ma significativo punto, va benissimo chiedere l'impegno dei cittadini per la differenziazione dei rifiuti ed il compostaggio della parte umida, ma perchè tale impegno non si traduce mai in una riduzione delle tariffe comunali? Non sarebbe questo un ottimo incentivo a far meglio? La nuova TARES, che aumenta ulteriormente le aliquote fino al 19%, di certo non si muove in questa direzione.

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