Ma in che
RAZZA di paese viviamo? Ormai sembra che non si possa fare a meno di inciviltà
e sporcizia. Non parliamo solo di quella cui ci costringono i nostri
amministratori comunali. Quella è nota a tutti, ma non deve costituire un
esempio, né impulso ad ulteriore abbandono. Parliamo di quella cui si
condannano gli stessi cittadini, ovviamente con la tacita complicità delle
istituzioni.
Ci sono strade di San Sebastiano invase da escrementi canini;
percorrerle è ormai impossibile se non procedendo a zig-zag.
A poco,
forse a nulla, è servito “Luisito” (in foto). Molti probabilmente non hanno neppure
capito cosa sia quel bidoncino verde rettangolare. Per alcuni è solo un
contenitore di rifiuti, per alti punto di accumulo di sacchetti, da mirare
rigorosamente dall’auto in corsa. Insomma ne parlammo già a suo tempo (leggi post), a nostro
avviso l’installazione dei bidoncini andava accompagnata da un’opera di
sensibilizzazione ed informazione che, come al solito, non c’è stata.
Nessuno o
quasi porta a spasso i propri cani impugnando la famosa bustina o paletta che
dir si voglia. Non lo raccontiamo noi, non è certo un luogo comune, è realtà,
pura e semplice. Basta passeggiare nelle ore serali per notare decine di cani a
spasso con i rispettivi padroni. Il grosso si concentra per le vie periferiche
di San Sebastiano: via Palmieri, via Panoramica, via Falconi, in primis.
Ebbene, su un campione di dieci cittadini, appena uno aveva con se la famosa
bustina, una donna per la precisione. Sembra che il triste primato di PADRONI
ZOZZONI spetti, in particolare, al sesso maschile.
Un discorso
a parte merita via Giuseppe Garibaldi. In foto è ripreso il punto in cui si
incrocia con la via Filippo Turati. Qui la situazione, complice incolpevole
allo stesso tempo, la presenza di una clinica veterinaria, è particolarmente
grave. Le deiezioni canine sui marciapiedi sono a centinaia, per non parlare della
puzza di urina, le cui esalazioni sono peggiorate dal gran caldo. Tutti coloro
che si recano in clinica, ma non solo, ovviamente ne approfittano per liberare i loro cani
dal peso degli escrementi che intanto si accumulano sui marciapiedi rendendoli
impraticabili ed innescando un serio problema sanitario.
I residenti
protestano, spesso accusando chi in fondo non ha la responsabilità
dell’inciviltà e del malcostume altrui. Ma in tutto questo i vigili
urbani cosa fanno? Latitano per non inimicarsi il conoscente di
turno? Perché non controllano che i cittadini rispettino la semplice
regola, che dovrebbe diventare un’automatica abitudine, di raccogliere le
deiezioni dei propri cani? Perché non agiscono con multe salate nei confronti
di chi non porta, o pur portandola non usa, la paletta?
Intanto
lungo la via Garibaldi c’è anche l’abitazione del nostro Primo Cittadino. A questo punto gli auguriamo di
calpestare gli escrementi rientrando a casa, un ottimo modo per "saggiare" il
problema. Del resto un augurio tutt’altro che cattivo, infatti,
calpestarli, si dice, magra consolazione, sia auspicio di buona fortuna.
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