giovedì 3 luglio 2014

Ristorante Capriccio, l'insegna pubblicitaria che nessuno vuole rimuovere

San Sebastiano al Vesuvio- Il totem pubblicitario del Ristorante Capriccio, un'orrenda struttura metallica alta alcuni metri, è posto in Via Panoramica Fellapane, all'imbocco del sentiero "Il trenino a cremagliera" (vedi foto a lato). E' lì da anni, anzi decenni, nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio, rovinando la visuale sulla splendida colata lavica del 1944 e su tutta la flora circostante. Nemmeno l'oscurità della notte riesce a nascondere la bruttezza del totem, che s'illumina al calare delle tenebre. Su Google Maps, potete visualizzare l'esatta posizione del manufatto.
Eppure, tra le misure di salvaguardia del Parco nazionale del Vesuvio, emanate con il decreto di istituzione dell’Ente Parco D.P.R. del 5 giugno 1995 – G.U. n. 181 del 4/8/1995, è espressamente vietata dall'art. 4, lettera e):  <<...l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, con esclusione della segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e di quella informativa del Parco...>>.
Altresì, ai sensi dell'art. 153 del Codice dei beni culturali e dell'ambiente (D. Lgs 42/04), è vietato collocare cartelli ed altri mezzi pubblicitari nell'ambito e in prossimità delle aree d'interesse paesaggistico, come appunto i parchi e le riserve nazionali o regionali.
Ed ancora, ai sensi dell'art. 23 del Codice della Strada. <<...Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità [...] sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione...>>.
L'Ente competente per il rilascio delle autorizzazioni inerenti al posizionamento delle pubblicità è, nel caso specifico, il Comune di San Sebastiano al Vesuvio (le autorizzazioni hanno validità di 3 anni e sono rinnovabili). Il titolare dell’autorizzazione ha l’obbligo di fissare sul cartello pubblicitario una targhetta metallica, posta in posizione facilmente accessibile, sulla quale sono riportati, con caratteri incisi, i seguenti dati: a) amministrazione rilasciante; b) soggetto titolare; c) numero dell’autorizzazione; d) progressiva chilometrica del punto di installazione; e) data di scadenza. La targhetta deve essere sostituita ad ogni rinnovo o variazione dell’autorizzazione. Se anche tale autorizzazione, in barba ad ogni legge, fosse stata per assurdo concessa, dovremmo trovare sul palo un'etichetta metallica, che invece non c'è. Ergo, quell'insegna è totalmente abusiva!
Eppure, nel mese di gennaio, in occasione dell'installazione della sbarra automatica (leggi post), che segna l'inizio del sentiero "Il trenino a cremagliera" furono rimosse tutte le piccole e medie insegne pubblicitarie che affollavano l'area. Perché la più grande di tutte, quella del Ristorante Capriccio, è ancora lì? 

5 commenti:

  1. Ancora una volta sgomento e meraviglia nell'apprendere che la giunta comunale e soprattutto il SINDACO non intervengono su un caso così - vergognoso -.

    Vi ricordo che lo stesso " Capriccio " oramai fa uso di FARI ALOGENI messi in direzione errata. Questi ENORMI fari visibili ANCHE dall'aereo in fase di atterraggio ALLONTANANO tantissime specie di volatili. Purtroppo i Forestali oltre il consueto gior da " Bar " a prendere aria fresca ed un buon caffè, oramai a San Sebastiano al Vesuvio usano lasciare SOLO le auto in zona viale del Progresso dove hanno i loro bei garage di rimessa auto del Corpo Forestale. Ma il Sindaco Capasso lo legge questo Blog? Gli mandate inviti alla lettura?

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    1. Ignoro se il Sindaco Capasso sia frequentatore assiduo del blog, ma sono convinto che sia a conoscenza dei post più significativi pubblicati nel corso di questi anni. Quello in questione, ad ogni modo, è stato trasmesso all'indirizzo istituzionale del Parco nazionale del Vesuvio.

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  2. Purtroppo l'Ente Parco Nazionale del Vesuvio pare essere " vigile " distratto su tutte le dinamiche che coinvolgono il territorio di loro competenza. Nello specifico San Sebastiano al Vesuvio pare abbia come " cancellato " la sua appartenenza ed anzichè RIVALUTARE questa opportunità la fa mano mano svanire nel nulla. Vedi territorio oramai all'abbandono dei sentieri percorribili vedi tutto lo scempio di ENERGIA elettrica sprecata in località " Capriccio " con l'illuminazione NON a norma. Un Parco Nazionale - fasullo - mi verrebbe da dire. La ulteriore prova che l'amministrazione locale assiste senza volontà e con totale indifferenza a ciò che invece dovrebbe per DIRITTO tutelare. Tanti soldi spesi male, l'ennesima controprova che con i soldi degli altri sono bravi TUTTI a sprecare.

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    1. A distanza di quasi un mese dalla pubblicazione del post e dell'invio di una mail all'indirizzo istituzionale del Parco nazionale e, per conoscenza, al suo Presidente, dobbiamo riscontrare, ancora una volta, il silenzio da parte di quest'Ente sulla vicenda sollevata. Un Parco,definito giustamente da te, "vigile" distratto del territorio di sua pertinenza.

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    2. In seguitoa vs.articolo del 3/7/2014 sulle insegne di via Panoramica,il sottoscritto Giuseppe Ardolino,in qualità di titolare del ristorante capriccio,operante sul territorio di San Sebastiano dal 8/4/88 con la presente tiene a precisare che apprezziamo il lavoro di denuncia e di confronto di opinioni sulla zona di via Panoramica denominata storicamente “Capriccio”,dove è posta la nostra attività di ristorazione.
      Sapere che ci sono cittadini e giornalisti che tengono a cuore un patrimonio ambientale come quello in cui viviamo,è una ricchezza per tutti. Spesso la manutenzione,vigilanza e la pulizia della zona ha lasciato a desiderare e noi stessi,quando abbiamo potuto,ci siamo impegnati a ripulire l’area in questione,cercando di dare un decoro all’area circostante la nostra attività( che dà lavoro a decine di persone).Purtroppo la mancanza di controllo fa si che questi nostri sforzi sono vanificati nel giro di poche ore.
      Tornando al motivo dell’articolo volevo precisare che la nostra tabella è l’unica a non essere rimossa poiché è l’unica con autorizzazione comunale. Le altre probabilmente non lo erano. Però è da chiarire che noi stessi abbiamo chiesto al comune un adeguamento della tabella,per renderla più attuale e accattivante per i potenziali clienti e ci è stato risposto che al momento il regolamento delle tabelle degli esercizi commerciali non è stato ancora aggiornato alle nuove normative relative ai vincoli del Parco Nazionale del Vesuvio e della Sovrintendenza.
      Abbiamo più volte sollecitato gli uffici e non avendo neppure più un referente politico al commercio(mi pare siamo senza assessore al commercio dall’uscita di Panico dal 2012),abbiamo riscontrato lo stesso problema anche in altri colleghi del territorio.
      Non ci sono quindi motivazioni “oscure” sulla nostra mancata rimozione,siamo bensi vittime della burocrazia locale e non .Ci faremo carico di insistere presso il Comune per sollecitare il nuovo regolamento,in modo da metterci in regola con le nuove norme e per dare il giusto decoro alla nostra azienda.
      Sempre a disposizione per iniziative di tutela della zona del Capriccio,con la presente vi invio cordiali saluti.

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